Con nota del 29.6.22, la Polizia Locale del Comune di Ancona – Sezione Polizia Commerciale Annonaria – ha trasmesso a questa Autorità il verbale del controllo effettuato dal predetto Corpo di polizia, presso il ristorante denominato “L’Ascensore”, sito in Ancona, Piazza IV Novembre snc, gestito dalla ditta Palombaro s.r.l., con cui è stata accertata la presenza di un impianto di videosorveglianza regolarmente funzionante e l’assenza di idonei cartelli informativi della presenza delle telecamere.
Registro dei provvedimenti
n. 428 del 28 settembre 2023
IL GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
NELLA riunione odierna, alla quale hanno preso parte il prof. Pasquale Stanzione, presidente, la prof.ssa Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente, il dott. Agostino Ghiglia e l’avv. Guido Scorza, componenti, e il cons. Fabio Mattei segretario generale;
VISTO il Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016 (di seguito “Regolamento”);
VISTO il d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali, di seguito “Codice”,,,) come novellato dal d.lgs. 10 agosto 2018, n. 101 recante “Disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/679”;
VISTO il verbale della Polizia Locale del Comune di Ancona – Sezione Polizia Commerciale Annonaria – il quale riferisce di un controllo effettuato in data 22.6.2022 presso il Ristorante denominato “L’Ascensore”, sito in Ancona, Piazza IV Novembre snc, gestito dalla Palombaro s.r.l. (di seguito “la Società”), con cui è stata accertata la presenza di un impianto di videosorveglianza regolarmente funzionante e l’assenza di idonei cartelli informativi della presenza delle telecamere;
ESAMINATA la documentazione in atti;
VISTE le osservazioni formulate dal segretario generale ai sensi dell’art. 15 del regolamento del Garante n. 1/2000;
RELATORE il prof. Pasquale Stanzione;
PREMESSO
1. La segnalazione ricevuta e l’avvio del procedimento.
Con nota del 29.6.22, la Polizia Locale del Comune di Ancona – Sezione Polizia Commerciale Annonaria – ha trasmesso a questa Autorità il verbale del controllo effettuato dal predetto Corpo di polizia, presso il ristorante denominato “L’Ascensore”, sito in Ancona, Piazza IV Novembre snc, gestito dalla ditta Palombaro s.r.l., con cui è stata accertata la presenza di un impianto di videosorveglianza regolarmente funzionante e l’assenza di idonei cartelli informativi della presenza delle telecamere.
Pertanto, l’Ufficio, con nota del 25.10.2022 (prot. n. 58398), provvedeva a notificare l’atto di avvio del procedimento sanzionatorio, ai sensi dell’art. 166, comma 5, del Codice in relazione alla violazione degli artt. 5 par. 1, lett. a) e 13 del Regolamento.
Con nota del 23.11.2022, la Società inviava scritti difensivi rappresentando che:
– l’impianto di videosorveglianza era stato attivato solo un mese prima del controllo (il 14.5.22);
– che l’installazione del sistema era volto alla tutela dei beni aziendali rispetto ad atti illeciti di terzi;
– di aver provveduto, immediatamente dopo il controllo effettuato in loco dalla Polizia Locale di Ancona, a posizionare idonei cartelli informativi della presenza di telecamere all’interno e all’esterno del locale. Quanto dichiarato dalla parte risulta comprovato da documentazione fotografica allegata agli scritti difensivi.
2. Il quadro giuridico del trattamento effettuato
L’utilizzo di sistemi di videosorveglianza può determinare, in relazione al posizionamento delle telecamere e alla qualità delle immagini riprese, un trattamento di dati personali. Tale trattamento deve essere effettuato nel rispetto dei principi generali contenuti nell’art. 5 del Regolamento e, in particolare, del principio di trasparenza che presuppone che “gli interessati devono essere sempre informati che stanno per accedere in una zona videosorvegliata”.
A questo scopo quindi il titolare del trattamento deve apporre idonei cartelli informativi secondo le indicazioni contenute al punto 3.1. del provvedimento in materia di videosorveglianza – 8 aprile 2010 [1712680] (in tal senso anche le Faq in materia di videosorveglianza, pubblicate sul sito web dell’Autorità).
Analogamente le Linee Guida n. 3/2019 del Comitato europeo per la protezione dei dati sul trattamento dei dati personali attraverso dispositivi video, punto 7) specificano che “Per quanto riguarda la videosorveglianza, le informazioni più importanti devono essere indicate [dal titolare] sul segnale di avvertimento stesso (primo livello), mentre gli ulteriori dettagli obbligatori possono essere forniti con altri mezzi (secondo livello). Nelle linee guida si prevede inoltre che “Tali informazioni possono essere fornite in combinazione con un’icona per dare, in modo ben visibile, intelligibile e chiaramente leggibile, un quadro d’insieme del trattamento previsto (articolo 12, paragrafo 7, del RGPD). Il formato delle informazioni dovrà adeguarsi alle varie ubicazioni”. Le informazioni dovrebbero essere posizionate in modo da permettere all’interessato di riconoscere facilmente le circostanze della sorveglianza, prima di entrare nella zona sorvegliata (approssimativamente all’altezza degli occhi) “per consentire all’interessato di stimare quale zona sia coperta da una telecamera in modo da evitare la sorveglianza o adeguare il proprio comportamento, ove necessario”.
Il trattamento dei dati personali effettuato dalla società attraverso il sistema di videosorveglianza risulta, quindi, illecito, nei termini su esposti, in relazione agli artt. 5, par. 1, lett. a) e 13 del Regolamento.
3. L’esito dell’istruttoria e del procedimento sanzionatorio.
Sulla base dell’accertamento effettuato è emerso che l’impianto di videosorveglianza, installato presso i locali dell’attività di ristorazione denominata “L’Ascensore”, gestito dalla Palombaro s.r.l., era attivo e funzionante e che non risultava essere stato apposto alcun cartello recante l’informativa di cui all’art. 13 del Regolamento.
Nel caso di specie, risulta pertanto comprovato che è stato effettuato un trattamento di dati personali, per mezzo di un impianto di videosorveglianza, in assenza della prescritta informativa. Tale condotta si pone in contrasto con quanto stabilito dall’art. 13 del Regolamento, in base al quale il titolare del trattamento è tenuto a fornire all’interessato tutte le informazioni relative alle caratteristiche essenziali del trattamento.
4. Conclusioni: dichiarazione di illiceità del trattamento. Provvedimenti correttivi ex art. 58, par. 2, Regolamento.
Il trattamento dei dati personali effettuato dalla Società risulta pertanto illecito, nei termini su esposti, in relazione agli artt. 5, par. 1, lett. a) (principio di trasparenza) e 13 (informativa) del Regolamento.
La violazione accertata nei termini di cui in motivazione non può essere considerata “minore”, tenuto conto della natura, della gravità e della durata della violazione, del grado di responsabilità e della maniera in cui l’autorità di controllo ha preso conoscenza della violazione (v. cons. 148 del Regolamento).
Va peraltro tenuto in conto che, successivamente al controllo ispettivo in loco, la Società ha dichiarato di aver provveduto all’apposizione dei cartelli informativi della presenza delle telecamere, comprovando quanto espresso con documentazione fotografica allegata alle memorie difensive inviate al Garante.
5. Ordinanza di ingiunzione.
Il Garante, ai sensi dell’art. 58, par. 2, lett. i) del Regolamento e dell’art. 166 del Codice, ha il potere di infliggere una sanzione amministrativa pecuniaria prevista dall’art. 83, par. 5, del Regolamento, mediante l’adozione di una ordinanza ingiunzione (art. 18. legge 24 novembre 1981 n. 689), in relazione al trattamento dei dati personali effettuato dalla società per mezzo dell’impianto di videosorveglianza, di cui è risultata accertata l’illiceità, nei termini su esposti, in relazione agli artt. 5, par. 1, lett. a) e 13 del Regolamento.
Con riferimento agli elementi elencati dall’art. 83, par. 2, del Regolamento ai fini dell’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria e della relativa quantificazione, tenuto conto che la sanzione deve essere “in ogni singolo caso effettiva, proporzionata e dissuasiva” (art. 83, par. 1 del Regolamento), si rappresenta che, nel caso di specie, sono state tenute in considerazione le circostanze sotto riportate:
con riguardo alla natura, gravità e durata della violazione, è stata presa in considerazione la condotta del titolare del trattamento, nonché la responsabilità connessa all’inadempimento dell’obbligo di rendere l’informativa agli interessati;
l’assenza di precedenti specifici a carico della società relativi a violazioni della disciplina in materia di protezione dei dati personali;
la circostanza che la società, titolare del trattamento, abbia inviato scritti difensivi al Garante dichiarando di aver reso il trattamento conforme alle norme in materia di protezione dei dati personali e comprovando quanto dichiarato con idonea documentazione.
Si ritiene inoltre che assumano rilevanza, nel caso di specie, tenuto conto dei richiamati principi di effettività, proporzionalità e dissuasività ai quali l’Autorità deve attenersi nella determinazione dell’ammontare della sanzione (art. 83, par. 1, del Regolamento), le condizioni economiche del contravventore, determinate con riferimento al bilancio di esercizio per l’anno 2022.
In ragione dei suddetti elementi, valutati nel loro complesso, si ritiene di determinare l’ammontare della sanzione pecuniaria nella misura di euro 3.000,00 (tremila) per la violazione degli artt. 5 e 13 del Regolamento.
In tale quadro, anche in considerazione della tipologia di violazione accertata, si ritiene che, ai sensi dell’art. 166, comma 7, del Codice e dell’art. 16, comma 1, del regolamento del Garante n. 1/2019, si debba procedere alla pubblicazione del presente provvedimento sul sito internet del Garante.
Si rileva, infine, che ricorrono i presupposti di cui all’art. 17 del regolamento n. 1/2019 concernente le procedure interne aventi rilevanza esterna, finalizzate allo svolgimento dei compiti e all’esercizio dei poteri demandati al Garante.
TUTTO CIÒ PREMESSO, IL GARANTE
dichiara, ai sensi degli artt. 57, par. 1, lett. f) e 83 del Regolamento, l’illiceità del trattamento effettuato dalla Palombaro s.r.l. attraverso l’utilizzo del sistema di videosorveglianza installato presso il ristorante denominato “L’Ascensore”, di cui la stessa risulta averne la gestione, nei termini di cui in motivazione, per la violazione degli artt. 5 e 13 del Regolamento;
ORDINA
alla Palombaro s.r.l. P.I. 02715000424, con sede in Ancona, Piazza IV Novembre snc, di pagare la somma di euro 3.000,00 (tremila) a titolo di sanzione amministrativa pecuniaria per le violazioni indicate nel presente provvedimento;
INGIUNGE
quindi alla stessa Palombaro s.r.l. di pagare la somma di euro 3.000,00 (tremila), secondo le modalità indicate in allegato, entro 30 giorni dalla notifica del presente provvedimento, pena l’adozione dei conseguenti atti esecutivi a norma dall’art. 27 della legge n. 689/1981. Si rappresenta che ai sensi dell’art. 166, comma 8 del Codice, resta salva la facoltà per il trasgressore di definire la controversia mediante il pagamento – sempre secondo le modalità indicate in allegato – di un importo pari alla metà della sanzione irrogata entro il termine di cui all’art. 10, comma 3, del d. lgs. n. 150 del 1° settembre 2011 previsto per la proposizione del ricorso come sotto indicato.
DISPONE
ai sensi dell’art. 166, comma 7, del Codice e dell’art. 16, comma 1, del regolamento del Garante n. 1/2019, la pubblicazione del presente provvedimento sul sito web del Garante e ritiene che ricorrano i presupposti di cui all’art. 17 del regolamento n. 1/2019.
Ai sensi dell’art. 78 del Regolamento, degli artt. 152 del Codice e 10 del d.lgs. 1° settembre 2011, n. 150, avverso il presente provvedimento è possibile proporre ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria ordinaria, a pena di inammissibilità, entro trenta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso ovvero entro sessanta giorni se il ricorrente risiede all’estero.
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